UN PO’ DI SILENZIO, PLEASE! di Paolo Manca

Traffico, movida notturna, elettrodomestici spacca-timpani e vicini di casa chiassosi e sordi alle nostre lamentele: ecco come difendere le mure domestiche dalle aggressioni sonore 

Siamo allo stremo, sempre più frastornati da aggressivi ‘stalker sonori’ da cui le nostre case non riescono a difenderci. Ma invertire la tendenza si può, per (ri)portarle a essere il nostro rifugio di quiete.
 
Oltre l’85% delle abitazioni italiane non solo non è in grado di bloccare i roboanti decibel metropolitani agendo da scudo, ma spesso è dotato di elementi strutturali che rappresentano dei “ponti acustici”, in grado, addirittura, di agevolare e amplificare il passaggio del rumore. Ecco alcuni accorgimenti per rimediare, in attesa che venga emanata una nuova norma nazionale che sostituisca il D.P.C.M. 5/12/1997 inerente i requisiti acustici passivi degli edifici:
 
Finestre con vetrocamera acustica
Dalle finestre si insinua oltre il 75% dei rumori molesti della strada: per chiuderli fuori, abbattendo fino a 40 decibel,  verifica che le ante siano a filo col telaio, che le battute abbiano guarnizioni in gomma e, soprattutto, dotale di un vetrocamera acustico, una vetrata isolante composta dall’unione di 3 lastre a spessore differenziato separate da due camere d’aria (intercapedini), una di 1,5 cm, l’altra di circa 2,5-3 cm.

 
Pareti più massicce
Ok, non ne puoi più di sentire echeggiare voci, musica e tv dal locale attiguo: per evitare che queste onde sonore si propaghino per via aerea devi aumentare la ‘massa’ delle pareti che dividono i locali e che ora, troppo poco spesse, agiscono da cassa di risonanza. Basta addossare al muro (su un lato o su entrambi i lati) delle contropareti composte da pannelli isolanti in lana minerale (spessi almeno 3-4 cm) rivestiti con lastre di cartongesso da 1,3-1,5 cm.
 
Pavimenti galleggianti
Snervato dalla vicina del piano di sopra che rientra la sera tardi col suo tacco 12? E’ il classico rumore da impatto che, propagandosi al solaio sottostante (il tuo), potrebbe (e dovrebbe) essere evitato se lei interponesse tra il piano di calpestio e la soletta un materiale isolante molto elastico e antivibrante, la cui funzione è quella di assorbire qualunque urto e di smorzare sul nascere l’energia sonora. In questo modo il suo nuovo pavimento è come se galleggiasse su un materassino all’interno del quale il rumore, da lei stessa generato, viene subito azzerato, insieme al tuo disturbo.
- E se la vicina non è disposta a intervenire? Non ti resta che realizzare un controsoffitto “sospeso”, che abbia cioè una struttura con sospensioni antivibranti (quindi elastica per annullare la rigidità tra le due strutture e abbattere ogni possibile vibrazione) all’interno della quale alloggi un pannello isolante fonoassorbente, in grado di intercettare i suoni senza lasciarli oltrepassare.  
 
Elettrodomestici silenziosi: occhio all’etichetta
Se fai parte della nutrita schiera degli insofferenti alle vibrazioni della lavatrice o al ruggente ronzio metallico dell’aspirapolvere: grazie alle nuove tecnologie insonorizzanti sono molti i produttori di elettrodomestici che hanno investito per isolare maggiormente i motori e ridurre gli attriti e le vibrazioni tra le parti meccaniche, garantendo così modelli in grado di lavorare silenziosamente. I risultati si “sentono”: lavatrici a 67 decibel in fase di centrifuga a 1.400 giri, lavastoviglie a 36-38 decibel, cappe di cucina a 44 decibel, climatizzatori a 20-30 decibel e aspirapolvere a 68 decibel, che ti permettono di sostenere una conversazione senza urlare. Per individuare i più silenziosi, che potranno anche lavorare in orari serali e notturni, controlla sempre il livello sonoro riportato sull’Energy Label, l’etichetta energetica che accompagna ogni elettrodomestico.
 
Risolvi gli attriti con i vicini di casa
Codice civile alla mano, puoi “persuadere” i vicini di casa a darsi una calmata: l’art. 844, infatti, stabilisce che le immissioni rumorose provocate da altre proprietà sono vietate se superano la soglia di normale tollerabilità, un livello che può essere sempre accertato con perizia tecnica. Se il livello del rumore di fondo riferito a normali momenti di quiete viene superato di 3 decibel, il disturbo deve cessare! E il modo migliore per farli richiamare a tale rispetto è richiedendo al Giudice di Pace un provvedimento d’urgenza per far cessare subito i rumori, così come previsto dall’all’art. 7 del Codice di procedura civile. In tale ricorso, è prevista anche la richiesta del risarcimento dei danni.
 
Usare il buon senso per risolvere attriti condominiali
C’è un trucco scaccia-attriti in condominio, a cui spesso non si pensa e che risolverebbe le liti alla radice: fissare nel regolamento condominiale delle fasce orarie protette da immissioni di rumori. Ogni palazzo si ‘aggiusta’ come crede, vietando di accendere radio e tv o di sbattere i tappeti prima delle 8.00 del mattino, così come di buttare i vetri nel cassonetto posto in cortile o di scendere di corsa per le scale (ma anche di sbattere la porta dell’ascensore!) dopo le 22 di sera. Insomma, prevenire con buon senso è la formula magica.
 
I suoni (della natura) che fanno bene all’anima
E’ vero, il silenzio nutre e rigenera la mente, ma ricorda che ci sono alcuni rumori -o meglio suoni- propri della natura che stimolano la meditazione e hanno un effetto calmante, e antidepressivo sul nostro organismo. Tanto che l’azione distensiva dei cinguetti dei passerotti, del fruscio del vento e dello scorrere lento di un corso d’acqua viene oggi utilizzato in molti Relais e Spa come terapia anti-ansia per curare i cittadini noise-addicted che -assuefatti ai rumori metropolitani- temono e rifuggono il silenzio! Se la sola idea ti rilassa, puoi avvicinarti a questa terapia di suoni dolci procurandoti una radiosveglia con simulatore di suoni della natura incorporati. Per riconciliarsi con la routine giornaliera, almeno al risveglio…
 
Ristabilire un contatto con la natura: le passeggiate sonore 
Ok, il problema è chiaro: quello che ci fa sentire oggi la città non ci piace per niente. Ma un (bel) modo per riconciliarci con il territorio chiassoso c’è, e possiamo scoprirlo attraverso una nuova esperienza d’ascolto, ricca e profonda: la passeggiata sonora. Un’iniziativa adatta ad adulti e bambini (promossa da associazioni private e pubbliche, scuole e a volte anche dalle Agenzie Regionali per la Protezione Ambiente) grazie alla quale si organizza un percorso a piedi lungo un territorio circoscritto in cui viene data priorità assoluta alla percezione uditiva, concentrando l’attenzione su tutto ciò che sentiamo, scoprendo così i suoni che ci emozionano, divertono o irritano e che, in ogni caso, ci portano a riflettere su questa nuova esperienza d’ascolto e a chiederci in quale “paesaggio sonoro” preferiremmo vivere.
 

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